Una data, due anniversari
Il 12 aprile cadono due anniversari di notevole importanza per la storia dell'esplorazione spaziale.
[1]Nel 1961, con la missione Vostok 1, Yuri Gagarin è il primo essere umano a compiere un volo orbitale, e pertanto viene ricordato come "il primo uomo nello spazio". Su di lui è stato detto molto, anzi a volte fin troppo, con versioni spesso contrastanti, e ovviamente i commenti a riguardo, "pro" o "contro" che fossero, erano quasi sempre finalizzati alla
propaganda politica (si era in piena Guerra Fredda). Senza contare le innumerevoli dicerie e leggende metropolitane nate successivamente... Comunque, sembra che Gagarin in realtà sia stato non il "cosmonauta n. 1" della squadra in addestramento, ma la "riserva n. 1": al suo posto era previsto il lancio di Valentin Bondarenko, rimasto però vittima di un incidente tremendamente simile a quello poi occorso dell'Apollo 1. La notizia di tale disgrazia, rimasta purtroppo segreta fino agli anni Ottanta, avrebbe potuto salvare la vita all'equipaggio americano. Anche le circostanze della scomparsa dello stesso Gagarin, in un incidente aereo durante un normale volo di routine, non sono mai state chiarite. A Gagarin va comunque riconosciuto il coraggio di "aver osato", per aver partecipato ad una simile impresa, nonostante i rischi e le difficoltà tecniche dell'epoca (e se non ci credete, fatevi sparare in orbita dentro una capsula grosso modo delle dimensioni e della consistenza di una vecchia 500 anni '60, e dopo ne parliamo!).
[3]Nel 1981 viene lanciato lo Space Shuttle "Columbia", primo veicolo spaziale ad essere definito come "riutilizzabile" (a dire il vero, non del tutto!...). Si tratta di una vera rivoluzione rispetto ai precedenti missili della serie Saturn-5, in cui la capsula che ritornava a terra era di dimensioni insignificanti rispetto all'intera struttura (alta più di 100 m). Lo Shuttle era formato da un orbiter (la navetta vera e propria, che rientrava come un aliante, indipendente dalle altre componenti), un serbatoio principale, e due razzi ausiliari o "booster". Poco dopo il lancio, i booster si staccavano e finivano paracadutati nell'oceano, venivano recuperati e ripristinati per i lanci successivi (almeno per un certo numero di volte); infine si staccava il serbatoio centrale, che si distruggeva durante il rientro nell'atmosfera ed era l'unica parte veramente "persa". https://history.nasa.gov/SP-4219/Chapter12.html [4] [5]
Definito come "il mezzo di trasporto più evoluto mai costruito", ha a sua volta contribuito ad altre imprese, come il lancio del telescopio spaziale Hubble, la costruzione della ISS, nonché un paio di missioni di rifornimento alla MIR, nel periodo di crisi successivo alla caduta dell'Unione Sovietica. Vanno ricordati i due gravi incidenti del programma Shuttle (l'esplosione del Challenger appena dopo il lancio, nel 1986, e la distruzione del Columbia stesso al rientro in atmosfera nel 2003), per un totale di 14 vittime. Nel 2011 il programma Shuttle è stato chiuso definitivamente, e per alcuni anni i lanci spaziali sono stati monopolio della Russia, con l'impiego di vettori Soyuz, eredi diretti (e senza grosse modifiche) dei vecchi lanciatori usati ai tempi di Gagarin!
Concludo con due curiosità relative proprio allo Shuttle, ed alle sue ricadute a livello politico e culturale. La prima: poco dopo che la NASA aveva dato l'annuncio della prossima realizzazione di una nuova generazione di navette riutilizzabili (gli Shuttle appunto), i tecnici sovietici sono stati costretti dall'establishment politico/militare a realizzare a loro volta un velivolo simile, poi chiamato Buran. Però, avevano così dovuto abbandonare progetti ben più ambiziosi e futuribili, di cui erano già stati realizzati i modelli di volo: per confronto, la NASA avrebbe fatto volare qualcosa di simile solo nel 2014! Insomma, mentre lo Shuttle derivava da un "upgrade" di altri veicoli, il Buran era il risultato di un pesante "downgrade" (e comunque nella sua pur breve vita operativa si sarebbe comportato egregiamente). La seconda: qui siamo davanti ad un paradosso in vero stile "Ritorno al Futuro"! Nella sigla delle ultime serie di "Star Trek", appare come il nome Enterprise dato all'astronave del 23°/24° Secolo derivi in successione da quello di alcuni vascelli ed infine di uno Shuttle. La realtà è stata diametralmente opposta: proprio i fans delle vecchie serie di Star Trek avevano chiesto alla NASA di ribattezzare Enterprise il prototipo della nuova navetta (il nome precedentemente deciso a tavolino era Constitution).
Cosa dire di più? Una delle frasi più abusate è che "a volte la realtà supera la fantasia": in campo spaziale questo avviene ben più spesso di quanto possiamo pensare! E allora, speriamo in nuovi "sorpassi fantascientifici"!...
Andrea Fasson