Il 2013 era stato annunciato dai media con gran clamore come l'anno delle comete. E questo ha acceso molta curiosità ma forse anche provocato fino ad ora un po' di delusione.
La prima star a presentarsi sulla scena è stata la C/2011 L4 (PANSTARRS), ma in effetti pochi sono riusciti ad osservarla. Non perchè abbia deluso rispetto alle previsioni, ma nel dare le notizie i mezzi di informazione hanno del tutto sottovalutato le difficili condizioni nelle quali avremmo osservato la cometa. Nel momento del masssimo si è trovata sempre bassa sull'orizzonte e immersa nella luce del crepuscolo, e quel che è peggio per noi, affogata nella foschia e smog della pianura Padana. Anche salendo sui Colli Euganei si è riusciti a stendo a vederla. Le condizioni del cielo e la trasparenza (e pulizia!) dell'aria in questi casi sono davvero determinanti.
Eloquenti a questo proposito le immagini riprese da Caludio Pra', il quale, sfidando la neve e salendo in quota a piedi con in spalla zaino, cavalletti e binocoli ha potuto godere di uno spettacolo reso ancora più memorabile dallo scenario delle Dolomiti .
Claudio Prà in un autoritratto assieme alla cometa Panstarrs
Ma ben pochi sono astrofili-alpinisti e hanno potuto godere di questi spettacoli privilegiati.
Ma la PanSTARRS in realtà ha dato spettacolo anche nelle fotografie realizzate dagli osservatori più smaliziati mostrando un mutevole cambiamento di aspetto dovuto al reciproco movimento della cometa e della Terra intorno al Sole: inizialmente intorno a Pasqua ha mostrato un'ampia coda a ventaglio che è andata poi richiudendosi in un lungo e sottile aculeo quando la Terra si è trovata sul piano orbitale della cometa.Un semplice effetto prospettico ma davvero impressionante su questa cometa. Se ha deluso il grande pubblico ha comunque soddisfatto gli appassionati di comete (vedi le spettacolari immagini che seguono realizzate il 28 Aprile e il 26 Maggio da Rolando Ligustri)
Ma adesso è il turno della ISON!la attesa cometa del secolo che è ormai prossima al suo stretto giro di boa intorno al Sole. La cometa in questi ultimi mesi ha dato non pochi grattacapi agli astronomi. Infatti dopo i primi mesi, nei quali la cometa mostrava un costante aumento di luminosità, si è avuto un periodo di stasi e, da settembre, di diminuzione.
La cometa C/2012 S1 (ISON) fotografata da Davile Villanova l'1 Novembre scorso con un telescopio da 8 cm.
Gli interrogativi sono ovviamente molti, ma la ISON rappresenta fino ad ora un caso unico, in quanto è la prima cometa destinata ad avere un passaggio radente al Sole ad essere osservata fin da grandi distanze.
Non ci sono quindi termini di paragone con altri casi e le nostre conoscenze sulle comete radenti sono soprattutto legate al comportamento della famiglia di comete di Kreuz, probabili frammenti originati da una stessa grande cometa, che però hanno orbite differenti da quella della ISON. Molte le previsioni e le ipotesi, con l'unica certezza che la cometa farà alla fine quel che vorrà lei.
Al momento si è tutti con il fiato sospeso. La cometa passerà al perielio il 28 Novembre sfiorando il Sole ad una distanza di poco superiore ad un milione di chilometri. E ad aggiungere eccitazione vi è il fatto che in questi giorni il suo splendore è andato improvvisamente aumentando. Forse si è verificato un fenomeno temporaneo di tipo eruttivo (outburst) o il nucleo si è parzialmente frammentato... impossibile dirlo per ora.
Purtroppo nel suo viaggio verso il Sole la ISON si troverà ora sempre più bassa sull'orizzonte prima dell'alba, sempre più difficile da osservare, e dovremo aspettare i primi di Dicembre per vederla spuntare alla sera subito dopo il tramonto. Nell'ultima settimana la sua magnitudine era intorno alla ottava, ma i dati diventano sempre più incerti man mano che la cometa si avvicina al Sole. Al perielio indicativamente potrebbe essere di magnitudine zero, ma con una incertezza di molte magnitudini in più e in meno. Potrebbe accadere davvero di tutto!
Potremo fortunatamente seguire il passaggio al perielio con gli occhi delle sonde STERO, che osservano il Sole e i suoi dintorni (http://stereo-ssc.nascom.nasa.gov/comet_ison/)
Nel frattempo altre comete si sono risvegliate, quasi volessero fare concorrenza alla ISON nel cielo del mattino. Prima tra tutte la cometa C/2013 R1 (Lovejoy) che avrebbe il nome più adatto per essere eletta "cometa di Natale", ma anche la celebre 2P/Encke di recente si è fatta notare.
La cometa C/2013 R1 (Lovejoy) ripresa lo scorso 11 Novembre. Le immagini a colori evidenziano la colorazione verde della componente gassosa della chioma, colore che però non è osservabile visualmente per la bassa luminosità della chioma. La cometa, visibile nella seconda metà della notte, è alla portata anche di modesti strumenti ma al momento per osservarla visualmente dovremo aspettare che si attenui il forte chiaro di Luna.