Far luce sui temi cosmologici (niente meno che l’origine, la storia e il destino dell’Universo) non è compito di poco conto… soprattutto perché le ipotesi e i modelli che sono stati proposti nel tempo sono molteplici, anche a causa deli “indizi” osservativi che non sono sempre univoci.
Tant’è che oggi dai dati disponibili ci si aspetta un Universo in espansione accelerata, a causa della presenza di un “colpevole” che lascia tracce inequivocabili della sua presenza ma che continua a sfuggire a ogni più attenta ricerca. Una presenza “oscura” rappresentata da materia e da energia (i tre quarti della composizione dell’intero cosmo) del tutto invisibili ai nostri occhi e agli straordinari strumenti di osservazione oggi a disposizione degli astronomi.
Insomma, un vero e proprio “giallo”, alla cui lettura ci ha accompagnato nel consueto appuntamento mensile con l’A.A.E. il Prof. Simone Gazzetta (astrofisico, insegnante e valente divulgatore), per una sera “investigatore” al servizio del pubblico del “Parco delle Stelle”, accorso numeroso e interessato.
L’esplorazione dell’Universo rappresenta in effetti una delle sfide più affascinanti per la conoscenza umana, e negli ultimi 100 anni la nostra visione del cosmo è radicalmente cambiata con la scoperta della recessione delle galassie, dell’espansione dell’Universo e dall’affermarsi della teoria del “big bang”, l’evento singolare (l’“esplosione”) dal quale 13,7 miliardi di anni fa ha avuto origine tutto ciò che noi oggi osserviamo e conosciamo.
Contrariamente a quanto si è dunque immaginato per migliaia di anni l’Universo non è statico e immutabile ma in costante e complessa evoluzione, e nonostante gli enormi progressi tecnici e scientifici moltissimi interrogativi rimangono ancora irrisolti, tanto sull’origine (la nostra “visione” si ferma alla radiazione cosmica fondo o CMBR, il residuo “fossile” del big bang che rappresenta un vero e proprio velo oltre il quale non ci è consentito osservare) quanto sul destino dell’Universo (l’espansione proseguirà indefinitamente – e cosa sarà allora dell’Universo – o si tornerà ad una successiva, lunga fase di contrazione per tornare ad una nuova “singolarità”, con tutta la materia ed energia condensata in un punto infinitamente piccolo?).
Un vero e proprio enigma è dato dal fatto che l’uomo è riuscito a indagare soltanto su poco più del 4% (quattro! per cento) della materia che compone l’Universo: di fronte abbiamo ancora l’ignoto, qualcosa che è stato definito “materia” ed “energia” oscura.
Informazioni e concetti non facili nemmeno per gli addetti ai lavori… ma che il Prof. Gazzetta ci ha chiaramente illustrato, passo dopo passo, con esempi, grafici e filmati efficaci e comprensibili, e una esposizione sollecita e brillante, che ci ha guidato nell’esplorazione dell’Universo così come oggi gli astronomi lo vedono, portandoci sino all’ultima frontiera della nostra conoscenza dell’infinitamente grande.
Meritatissimi gli applausi al nostro ospite, che si è peraltro soffermato a rispondere anche vis-à-vis alle numerose e pertinenti domande del pubblico.
E’ seguita una breve osservazione al telescopio del cielo stellato, grazie alle migliorate condizioni meteo.
Il prossimo appuntamento in programma è la conferenza del Dott. Andrea Bonfanti del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova, alle ore 21 dell’8 aprile con tema: “L’età delle stelle”.
G.A.Milani, M.Alberti