In questi giorni si sta diffondendo la notizia di una Nova scoperta nella costellazione del Delfino.
La nuova stella e' stata scoperta il 14 Agosto da Koichi Itagaki, Yamagata, Giappone, con un riflettore da 18 cm + CCD senza filtri.
Scoperta di magnitudine circa 6,3 è ulterirmente aumentata ed e' ora intorno alla magnitudine 4,5, visibile al binocolo e rintracciabile anche ad occhio nudo da un bel cielo di montagna.
Le coordinate (al 2000.00) sono:
AR = 20 23 30.73
Dec =+20 46 04.1
informazioni aggiornate sono reperibili ai siti:
http://www.aavso.org/
http://stellevariabili.uai.it/index.php/ALERT_OSSERVATIVI_CATACLISMICHE_...
al sito dell'AAVSO e' possibile anche tracciare una mappa dettagliata di riferimento http://www.aavso.org/vsp inserendo come nome della stella: PNV J20233073+2046041
La mappa riporta le magnitudini di alcune stelle da utilizzare come riferimento; il numeretto accanto a queste stelle ne indica la magnitudine, omettendo la virgola decimale (es. 80 significa magnitudine 8,0).
La Luna con il suo chiarire avanza ma fortunatamente la Nova Delphini e' abbastanza luminosa e in una posizione favorevole nel cielo! Un binocolo o un piccolo telescopio aiutera' ad osservarla e a seguire le sue variazioni di splendore.
Usualmente le novae permangono al massimo per un certo tempo per poi diminuire gradatamente di splendore.
Ve ne sono di molto rapide e di piu' o meno lente, si tratta di stelle sempre imprevedibili. Le novae sono formate da un sistema di due stelle a stretto contatto e dove una delle due stelle cede materia all'altra. Questo scambio di materia porta prima o poi ad una situazione di instabilita' e la stella ricevente si libera dell'eccesso con violente esplosioni.
Il gas viene espulso violentemente e si espande a migliaia di km al secondo. Quando la fase parossistica si esaurisce la stella ritorna pian piano allo stato di quiete finche', a distanza anche di secoli non si ricrea la condizione per una nuova violenta esplosione.
Dunque: Buone Osservazioni!!!
G.M.
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Un'immagine ripresa da Paolo Tasca (AAE) ripresa con il Pentax 75mm e la Canon EOS 1100 (click immagine per ingrandire)