Ison Addio! Le immagini di oggi del coronografo SOHO - C3 non lasciano più alcun dubbio: quel che rimane della cometa ISON è solo una nube di detriti in lento dissolvimento. Non ci darà quindi spettacolo nelle serate di Dicembre accompagnandoci fino a Natale. La delusione è forte, ma rimane comunque un enorme bagaglio a livello scientifico per la mole di dati raccolti dalla scoperta fino all'ultimo atto di questi giorni.
Nell'enorme sforzo di comprendere i segreti della cometa ISON anche l'AAE figura nella schiera dei protagonisti. Il primo articolo scientifico che ha presentato una anlisi dei primi dati è uscito poco più di un mese fa su The Astrophysical Journal Letters ed è il frutto di una campagna osservativa, coordinata da Karen Meech (Insitute for Astronomy- University of Hawaii), un nome assai noto nell'ambito dell'astronomia professionale.
Le osservazioni condotte da numerosi team internazionali, vedono anche il contributo del progetto CARA, coordinato dallo scrivente (che figura tra gli autori). Nel progetto è anche impegnato attivamente Carlo Vinante (vice Presidente AAE). Un risultato di prestigo del quale siamo orgogliosi.
L'articolo effettua una prima analisi, confrontando il comportamento osservato della cometa con le previsioni basate su alcuni modelli teorici, e spiega i meccanismi che hanno resa attiva la cometa ISON nella sua prima fase di avvicinamento al Sole e fino al Giugno scorso.
Ci sarà ora da completare l'opera e cercare di comprendere cosa sia avventuo da Settembre ad oggi, periodo nel quale la cometa ha mostrato importanti cambiamenti, e perchè e come la cometa si sia dissolta nel passare vicino al Sole.
Mancherà purtroppo il gran finale con una ISON luminosissima che avrebbe permesso sia di avere un grande spettacolo che di raccogliere dati scientifici ancor più interessanti che ci avrebbero permesso di comprendere meglio questi astri chiomati. Ma, si sa, sono oggetti imprevedibili e qualunque previsione deve poi fare i conti con quello che le comete vogliono davvero fare, al di l'à delle nostre speranze e aspettative.
La ISON è ormai disgregata ma possiamo fortunatamente consolarci con una cometa di Natale di riserva ma che, a sorpresa, si sta rivelando piuttosto interessante: la C/2013 R1 (Lovejoy). Il cognome dello scopritore è tra l'altro quanto mai azzeccato per il periodo natalizio!
La cometa è osservabile al momento alla sera bassa all'orizzonte Nord-Ovest, ma tramonta presto, o più alta nel cielo nella seconda metà della notte,soprattutto verso l'alba. Al momento è sopra la constellazione del Boote. E' intorno alla magnitudine 5 e osservabile anche al binocolo con buone condizioni di cielo (ma difficile tra le luci della citta'!). Da cieli di montagna è stata scorta anche ad occhio nudo come una tenue nuvoletta.
Per tutto Dicembre dovrebbe mantenersi intorno alla magnitudine 5-6, quindi alla portata anche di piccoli telescopi e binocoli. Non comparabile con lo spettacolo che ci aspettavamo dalla ISON, ma non dimentichiamo che le comete sono imprevedibili e non si sa mai che la Lovejoy non voglia regalarci una sorpresa natalizia.
Segue una cartina con il tragitto che la porterà nel corso del mese verso ed oltre la costellazione di Ercole.
Per programmare le osservazioni vi consigliamo di preparare delle cartine con uno dei programmi di tipo "Planetario" disponibili anche gratuitamente (ad es. Cartes Du Ciel con il quale è realizzata la mappa qui sopra) per la data e l'ora interessata, ricordandosi (se non è gia' stato fatto) di aggiornare gli elementi orbitali delle comete.