Alle 5.30 del 6 giugno un folto gruppo di appassionati e curiosi del cielo attende il sorgere del sole posizionati in località Luvigliano nei pressi della trattoria al Pirio da Giona; i titolari del ristorante ci hanno gentilmente permesso di sistemare i nostri strumenti nel loro parcheggio esterno..
Ma dopo la stupenda giornata di martedì, una fitta coltre di nubi copre l'orizzonte a Nord-est: il sole non si intravede neppure.. passano così i primi interminabili minuti del transito di Venere sul sole, nell'attesa che qualcosa cambi.
Il cielo sopra di noi è sereno, ma le nubi insistono proprio dove i due protagonisti si devono trovare.
Ed ecco quando mancano pochi minuti alle 6 finalmente la svolta: il sole compare tra le nubi, con l'impronta nera del pianeta impressa sulla sua superficie, tra l'entusiasmo dei presenti.
Da quel momento in poi l'evento è stato sempre visibile, compreso il terzo contatto, quando il disco di Venere ha toccato internamente il bordo del sole, e la fase di uscita completa del disco nero dalla fotosfera solare.
Gli appassionati che hanno avuto la forza di alzarsi all'alba per vedere questo evento rarissimo sono stati premiati; e nessuno per qualche generazione potrà più rivederlo, infatti il prossimo sarà nel 2117.
Potranno solo immaginarlo o simularlo, così come fece Keplero che per primo comprese il moto dei pianeti: Keplero calcolò che il transito sarebbe avvenuto nel 1631, ma non potè osservarlo perchè morì l'anno prima.
I successivi transiti del 1639 e del 1761 sarebbero serviti per determinare il diametro di Venere, e soprattutto per calcolare la dimensione del sistema solare tramite la stima della distanza tra la terra e il sole.
Grazie a Venere, il primo passo per la comprensione delle dimensioni dell'Universo era stato compiuto..