In occasione del "Festival dell'ozio" organizzato dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, che si terrà il 15 e 16 giugno 2012 presso la "Villa dei Vescovi" a Luvigliano, i soci dell'Associazione Astronomica Euganea intratterranno gli ospiti la sera del 16 giugno con i loro telescopi.
I nostri soci guideranno gli ospiti all'osservazione diretta del cielo e degli astri attraverso il telescopio e con l'ausilio di una "voce" narrante che introdurrà le bellezze del cielo.
Villa dei Vescovi.
Una splendida testimonianza di grande architettura civile italiana.
Un monumento di eccezionale importanza all’interno del vasto panorama delle ville venete per la sua capacità di introdurre il gusto per la classicità romana nell’entroterra della Serenissima.
Villa dei Vescovi fu edificata su un terrapieno dei Colli Euganei tra il 1535 e il 1542 come casa di villeggiatura del vescovo di Padova, Francesco Pisani, che la trasformò in sede di un cenacolo intellettuale frequentato da importanti letterati e umanisti del tempo, i cui pensieri e scritti lasciarono una traccia importante nella cultura del nostro Paese.
Il progetto fu affidato al pittore-architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, mentre la direzione dei lavori spettò all’erudito veneziano Alvise Cornaro, responsabile all’epoca dell’amministrazione curiale. Gli interni e le logge furono arricchite dagli affreschi realizzati dal fiammingo Lambert Sustris, grande ammiratore della pittura di Raffaello a Roma.
Successivamente, la Villa fu protagonista di ulteriori modifiche e migliorie apportate da artisti e architetti quali Giulio Romano, Vincenzo Scamozzi e Andrea da Valle. Rimasta di proprietà della curia padovana fino al 1962, la Villa venne acquistata dal milanese Vittorio Olcese e dall’allora consorte Giuliana Olcese de Cesare. Infine, fu donata al FAI – Fondo Ambiente Italiano nel 2005 per volontà di Maria Teresa Valoti Olcese, seconda moglie di Vittorio e dal figlio Pierpaolo come gesto d’amore verso il marito e padre.
A distanza di cinque secoli, Villa dei Vescovi mantiene miracolosamente inalterato il suo ideale di vita originario che assegna alla natura e al paesaggio un valore morale in grado di educare lo spirito e ispirare la mente.