Riteniamo di fare cosa gradita agli iscritti alla nostra newsletter nel segnalare l'apertura, il prossimo 29 settembre e sino al 1 dicembre 2012, dell'interessantissima mostra
METAMORFOSI
Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano
presso il Centro di Ateneo per i Musei, Via Orto Botanico, 15 - Padova.
Riportiamo, dalla brochure allegata, la presentazione ufficiale degli organizzatori:
“””Dei e eroi, mortali e immortali arricchivano con le loro storie d’amore, di tradimenti, di vendetta, di morte violenta o accidentale, ma soprattutto di fantasiose trasformazioni, la vita quotidiana dell’uomo romano. Nel mondo antico si viveva letteralmente circondati dai personaggi del mito:
rappresentati all’interno delle case in articolate composizioni parietali o sulle gemme che impreziosivano i gioielli, o ancora eternati sulle casse dei sarcofagi o all’interno delle tombe.
Le numerosissime leggende che circolavano in età romana sono per buona parte raccolte nel poema Metamorfosi di Ovidio (ine del I secolo a.C. – inizi del I secolo d.C.): in XV libri, che assumono quasi la forma di una vera e propria “enciclopedia di miti”, sono narrate più di duecento storie in cui i protagonisti, alla fine di rocambolesche vicende, si trasformano in piante, rocce, iori, animali, costellazioni…
Ed è proprio questo grande poema, che ha la forza di proiettare la mente del lettore in un mondo altro, a ispirare il percorso della mostra METAMORFOSI - Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano.
Ad accogliere il visitatore nelle prime sale saranno i protagonisti della Roma augustea (tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.): l’imperatore, la sua famiglia e il grande poeta. Nelle sale successive saranno invece illustrati, attraverso opere originali, quegli stessi miti di metamorfosi che anche Ovidio canta nel suo poema: protagonisti saranno l’amore, la gelosia, la vendetta.
Per la prima volta Padova accoglierà gli affreschi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, provenienti dall’area vesuviana; l’esposizione prevede inoltre l’immancabile presenza di gemme, avori, piatti, sarcofagi per inire con codici miniati medioevali e affreschi di epoca rinascimentale, che illustrano la fortuna goduta dalle Metamorfosi anche in epoca post-antica.
Sarà dunque attraverso il costante gioco di confronti tra il testo scritto e le immagini che si darà prova di come proprio quei miti che riempivano di sé la vita e la morte dell’uomo romano fossero gli stessi che Ovidio ha cantato nel suo poema e di come spesso i due orizzonti, quello letterario e quello igurativo, scandissero nel mondo antico tutti gli aspetti della vita.