Descrizione sulla situazione attuale in merito all'inquinamento luminoso nel Veneto

ritratto di Carlo Vinante

La Regione Veneto è stata la prima in Italia ad emanare, nel 1997, una legge specifica sull'inquinamento luminoso.

La legge è la n°22 del 27 giugno 1997 (scarica la legge in formato PDF); successivamente altre regioni (Valle d'Aosta, Toscana, Lombardia, Lazio, Piemonte e Basilicata) hanno adottato leggi analoghe.

La legge veneta è stata la prima, ma la sua applicazione tarda purtroppo ad essere messa in atto e la situazione continua a rimanere "transitoria" in quanto non è stato definito, come previsto dall'art. 5, il PRPIL (piano regionale di prevenzione dell'inquinamento luminoso), il quale doveva disciplinare l'attività della Regione e dei Comuni in materia di prevenzione dell'inquinamento luminoso, provvedendo in particolare a definire le norme tecniche per la progettazione, l'esecuzione e la gestione degli impianti di illuminazione esterna.

Fino all'entrata in vigore del PRPIL, i Comuni devono adottare in materia di progettazione, realizzazione e gestione degli impianti pubblici di illuminazione esterna i criteri tecnici contenuti nell'allegato C: tra le varie norme, la legge fissa al 3% il valore massimo del flusso disperso dalla sorgente nell'emisfero superiore (rispetto al flusso totale emesso dalla sorgente). Questo 3% sta dando più problemi che benefici in quanto le misure sono difficili da eseguire, le ditte costruttrici certificano sempre che i loro prodotti rispettano tale valore (ma le nostre misure dimostrano a volte il contrario) e il problema dell'inquinamento luminoso non è risolto. Da questo punto di vista è senz'altro meglio la legge lombarda che contiene già al suo interno le Norme di Attuazione e fissa a 0 candele per 1000 lumen il valore del flusso disperso oltre i 90° dalla verticale: ci risulta che gli effetti della legge lombarda siano già più tangibili di quella veneta proprio per quello ZERO che non lascia dubbi.

In attesa che venga emanata una legge a livello nazionale, il Parlamento italiano ha approvato nel mese di marzo 2003 la "Risoluzione Calzolaio sull'inquinamento luminoso", che "impegna il Governo italiano, in particolare durante la Presidenza italiana della UE, affinché il cielo notturno venga dichiarato e considerato un bene ambientale da tutelare". E' il primo atto ufficiale del Parlamento italiano sull'inquinamento luminoso!

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