Arriviamo ad Anji, nella provincia dello Zhejiang, nel tardo pomeriggio del 21 luglio.
Assieme a noi, astronomi tedeschi, spagnoli, giapponesi, fra gli italiani anche Walter Ferreri, tutti con la speranza che la monetina meteorologica possa esserci favorevole: testa o croce, bello o brutto…. eclisse sì, eclisse no; questi i pensieri che si affollano nella mente, mentre montiamo i nostri strumenti.
Poi l'ispezione del sito, un bellissimo prato all’interno di un parco custodito dove avremmo potuto stazionare in tutta calma e sicurezza i nostri telescopi se solo si fosse aperto uno spiraglio attraverso cui scorgere la polare; ma non c'è stato nulla da fare e ci siamo rassegnati a rimandare l’operazione al mattino successivo, di buon'ora, utilizzando la bussola.
Fortunatamente, dopo la pioggia caduta durante tutta la notte, al mattino le nubi sono meno dense e un piccolo lumicino di speranza comincia ad accendersi.
Così, con due ore circa di anticipo sul primo contatto, iniziamo a stazionare gli strumenti, sempre col cielo coperto.
Approfittiamo di una fugace apparizione del Sole attraverso un buco nella copertura nuvolosa per centrarlo nel campo di ripresa , regolare il fuoco degli strumenti e scattare alcune immagini di prova della parzialità ormai già iniziata; poi più nulla fino a circa 15 minuti dall’inizio della totalità quando, nella direzione del percorso del Sole, una schiarita improvvisa lascia presagire che, almeno la parte cruciale dell’eclisse, sarebbe stata visibile, ma è solo un’illusione perché, in pochissimi istanti,
la copertura nuvolosa si raddensa, lasciando svanire ogni nostra residua speranza: la totalità comincia al di sopra delle nuvole e nell’ambiente piomba un’oscurità cupa come mai avevamo visto in altre eclissi.
Attira la nostra attenzione il comportamento di un gruppo di oche a 50 m dalla postazione: atterrite e immobili, guardano nella direzione in cui si sarebbe dovuto trovare il Sole per poi girarsi, dopo alcuni minuti, dalla parte opposta dove, oltre il cono d’ombra della Luna, la luce dell’astro del giorno rischiara ancora l’orizzonte; cercano il Sole nell’unica direzione in cui se ne possa scorgere la traccia; pare proprio che abbiano smarrito l’orientamento.
Poi un piccolo miracolo: attraverso “un buco” improvviso e provvidenziale appare il sole eclissato mentre nuvole minacciose continuano a danzargli intorno.
Il fenomeno si ripete due volte, consentendo la ripresa del filmato e la registrazione di alcune immagini al telescopio.
Finita l’eclisse si procede in fretta allo smontaggio della strumentazione che dovrà essere spedita a Pechino, ultima tappa del nostro viaggio.
Ore 9:36 locali
Canon Eos 350D su Skywatcher ED 80 Pro – ¼ a 200 ISO
A ore 4 circa c’è la parvenza di una protuberanza.
Guarda il filmato.
Liborio Ribaudo